La Famiglia Bernetti gestisce una cantina biologica di altissimo livello sulla bellissima costa adriatica.
Una regione che si affaccia direttamente sull’Adriatico, ma ancora relativamente sconosciuta: le Marche, che insieme alla Toscana e all’Umbria rappresentano il cuore geografico dell’Italia, iniziano solo adesso ad affermarsi come destinazione turistica. Anche per ciò che riguarda il vino la regione arriva un po’ in ritardo. Forse perché è fuori dall’asse commerciale che unisce Milano e Roma? O forse perché non vanta città più grandi del piccolo capoluogo, Ancona? Qualunque sia il motivo: vale sicuramente la pena di scoprire questo lembo di terra tra gli Appennini e l’Adriatico ricco di boschi, campi, vitigni, ma anche chiese, monasteri e fortezze.
La regione vinicola delle Marche ha molto in comune con le confinanti Toscana e Umbria, ad esempio il terreno e il paesaggio collinare. A nord della regione, intorno al capoluogo, Ancona, il clima è perlopiù continentale. A sud si sente di più l’influsso del Mediterraneo. Complessivamente i vitigni si estendono su 25.000 ettari.
La varietà più importante è il Verdicchio. In passato, i vini bianchi che se ne ricavavano erano piuttosto basici. Ma, grazie alle conoscenze moderne, oggi i viticoltori riescono a creare dei prodotti minerali, corposi e con sentori floreali che si abbinano perfettamente con i piatti a base di pescato dal vicino mare. La zona di origine più conosciuta per quest’uva si chiama Castelli di Jesi. Un’altra chicca imperdibile tra gli intenditori è il Verdicchio di Matelica.
Tra i rossi, il Sangiovese la fa da padrone. Tuttavia, la sua qualità nelle Marche è molto variabile. Più interessante è invece la seconda varietà rossa della regione, il Montepulciano. Arrivato dall’Abruzzo, con cui condivide il suo confine meridionale, non ha niente a che fare con il paese Montepulciano in Toscana. Questa varietà singolare sorprende i suoi appassionati con dei rossi corposi, robusti e minerali. I suoi esemplari più interessanti, tra l’altro anche dal punto di vista del prezzo, vengono dalla zona del Cònero.
Per finire, è sicuramente degno di un assaggio anche il Rosso Piceno, un rosso di cui le migliori bottiglie si trovano nel profondo sud delle Marche. In questo assemblaggio, l’eleganza e la complessità del Sangiovese incontra la pienezza e la struttura del Montepulciano.
Una cosa bisogna assolutamente fare nelle Marche: mangiare. La patria del grande compositore lirico Gioachino Rossini (1792 - 1868) è il posto ideale per soddisfare tutti i piaceri del palato. Si dice che la tipica zuppa di pesce della costa, cosiddetta Brodetto, sia fatta con ben 13 pesci diversi. Ma ancora più imperdibili sono le salsicce e il prosciutto di maiale dell’entroterra. E già che ci si trova ad assaggiarli, tanto vale assaporarli appieno: scordatevi le fettine sottili, qui i salumi vengono serviti a tocchetti che riempiono di soddisfazione. Ogni casalinga qui fa le tagliatelle nella sua cucina. Ma, più di ogni altra cosa, i marchigiani amano arricchire i loro piatti con strati di formaggio fuso, ripieni e deliziose salsine. Il filetto Rossini ne è l’esempio perfetto: vitello alla brace cotto al punto giusto riempito con una fetta di prosciutto e messo all’interno di un toast per essere insaporito con besciamella e formaggio fuso sopra. E, se non fosse abbastanza, il tocco finale è una generosa grattata di tartufo bianco. Perfino le olive locali, della varietà Tenera, all’ascolana vengono riempite con carne e parmigiano.
Cònero, Castelli di Jesi Verdicchio Riserva, Offida, Verdicchio di Matelica Riserva, Vernaccia di Serrapetrona
Bianchello del Metauro, Colli Maceratesi, Colli Pesaresi, Esino, Falerio, I Terreni di Sanseverino, Lacrima di Morro oder Lacrima di Morro d’Alba, Pergola, Rosso Cònero, Rosso Piceno, San Ginesio, Serrapetrona, Terre di Offida, Verdicchio dei Castelli di Jesi, Verdicchio di Matelica
Bisci, Colonnara, Fazi Battaglia, Garofoli, Le Terrazze, Umani Ronchi
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