Un esempio è il Chianti classico: deve essere composto almeno all’80 percento da Sangiovese, ma poi è completato da altre uve come Canaiolo o Cabernet Sauvignon. L’alternativa sono vini monovarietali, come ad esempio il Barolo, realizzato con Nebbiolo al cento percento. Quale modello è il migliore? Nessuno dei due! Si tratta di una semplice scelta stilistica che può dipendere dalla tradizione e dalle circostanze. Soprattutto nelle zone vinicole con terroir variegati, un assemblaggio può contribuire a maggiore armonia nel gusto.
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