Al primo piano della Tenuta Bocca di Lupo, che troneggia sui 140 ettari coltivati a vigneto, la vista è mozzafiato: in lontananza luccicano le facciate della cittadina di Minervino, a ovest ci osserva dall’alto l’antico vulcano Volture mentre tutto intorno si estende un vivace lembo di terra che da secoli si ribella alla civilizzazione. Nell’Alta Murgia le tracce dell’uomo sono poche e poco visibili…
Inverni rigidi, vallate che si aprono su spettacolari canyon, forti nevicate e drammatici sbalzi di temperatura… La sua steppa rocciosa pretende molto dai viticoltori locali. Questo terroir, impegnativo quanto fascinoso, richiede coraggio nell’affrontare la natura che premia la pazienza e la lungimiranza, offrendo dei frutti dal valore inestimabile. In tal senso il nome della tenuta cade a pennello: la buona sorte richiamata dal celebre proverbio «In bocca al lupo» qui serve più che mai. Proprio come tutta la doc di Castel del Monte, l’ottima reputazione di questa cantina va oltre i confini pugliesi. Uve come Aglianico, Chardonnay, Cabernet Sauvignon, Fiano Puglia, Moscato Reale e Nero di Troia qui si sono adattate perfettamente alle condizioni climatiche mettendo radici profonde nel terreno calcareo. L’architettura dell’edificio principale ricorda una fortezza con le sue mura spesse che abbracciano la villa padronale costruita nei secoli precedenti e la cantina sottostante con le leggendarie 1000 botti di rovere.
Vito Palumbo
CEO della Tenuta Bocca di Lupo e Tormaresca
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