«Nel XXI secolo noi esseri umani abbiamo progressivamente perso l’abilità di riconoscere le connessioni tra le cose, spesso dimenticando le conoscenze acquisite dai nostri antenati tramite l’osservazione» è sempre stato il pensiero di Alois Lageder fin dalla gioventù. Questa consapevolezza lo ha avvicinato all’agricoltura biodinamica. Di conseguenza, ha applicato la sua filosofia alla produzione vinicola familiare, creando un vivace microcosmo sin dagli anni ’70 all’insegna di questo concetto olistico.
Oggi i 50 ettari di vigneti di proprietà della famiglia sono interamente coltivati con il metodo biodinamico. Concretamente significa che non vengono utilizzati fitofarmaci chimici di sintesi, erbicidi, fungicidi, insetticidi o concimi minerali, al loro posto si predilige l’utilizzo di preparati e tè omeopatici. Lageder, adesso accompagnato dal figlio Alois Clements, promuove la biodiversità attraverso le semine e fertilizzando il terreno con il compost. I vini, che spaziano da un Pinot grigio poco impegnativo a un elegante Chardonnay top di gamma, ricompensano questa cura regalando una profondità unica con complessità e carattere. In altre parole: vini con un’anima.
La famiglia Lageder
Alois Lageder (a destra) con la sua famiglia
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